Cambiare radicalmente la propria esistenza, mollare tutto, andarsene dal tran tran quotidiano è un sogno di tante persone, oltre la metà degli Italiani adulti.
Tale sogno è trattato di solito come una fantasia compensativa, un modo poco costoso per sopravvivere nella mediocre realtà attuale. E molti invitano al realismo, a cercar di cambiare a poco a poco le cose qui o il nostro approccio a esse.
E se avessero torto? In molti casi il desiderio di voltar pagina e di mollare gli ormeggi – se si realizza – altera l’integrazione sociale, propone esempi eversivi degli equilibri, rafforza gli altrui progetti di opposizione. Andarsene non sempre è una fuga (magari verso pseudo-paradisi tropicali), ma la dimostrazione che un altro mondo è possibile, che ci si può sottrarre a un destino già definito. Muoversi è un atto rivoluzionario, diceva il Che guidando la Poderosa, sua mitica moto: e non pensava certo ad Alpitour o al Club Med. Diamo spazio alle fantasie, a volte più concrete del reale.